Privacy Policy CAPPADOCIA 3 ANKARA-AVANOS

 
 


 


ANKARA – AVANOS CAPPADOCIA



Appunti di viaggio
11 giugno 2012
Siamo partiti presto per Ankara, l’attuale capitale
Un viaggio in pullman di circa 700 km.
Ankara è una piccola città rispetto ad Istanbul, più vivibile.
Conta circa 5 milioni di abitanti. ed è una città tipicamente europea.
E’ da qui che negli anni Venti è partita la riscossa dei turchi contro i sultani,
e il presidente Ataturk, "il padre della Patria",
ha lanciato il suo programma di modernizzazione.
Secondo la leggenda l'attuale nome di Ankara proviene
dall'antico nome della città Anchira (l'àncora),
infatti sembra che il Re Mida in sogno ricevette l'ordine da Dio
di fondare una nuova città nel luogo dove secondo Dio avrebbe trovato l'Arca di Noè.
Re Mida impiegò numerose forze nella ricerca di quest'arca.
Non trovò l'arca ma un giorno finalmente in cima ad una collina
(circa 900 m d'altitudine e circa 400 km lontana dal mare) trovò una grande ancora.
Secondo Re Mida questa apparteneva all'Arca di Noè,
per cui vi fondò la città richiesta da Dio e la chiamò Anchira (L'àncora).
Qui abbiamo visitato il Museo contenente numerosi reperti preistorici ed Ittiti.





Ripartiti abbiamo visitato il secondo Lago Salato della Turchia.
Durante i mesi estivi questo basso (1-2 metri) e salato lago
che occupa un'area di 1.500 kmq, lungo 80 km e largo 50 ad un'altezza
di 905 m s.l.m..si prosciuga ed il sale viene utilizzato
per vari usi soprattutto come esfoliante.
La sua area è divisa fra le province di Ankara, Konya e Aksaray.
Presso il lago vivono oltre 3 milioni di persone
Il lago, occupando una depressione tettonica nell'altopiano centrale
della Turchia, è alimentato da due  immissari,
dal corso anche sotterraneo, ma non ha emissario.
Qui ci sono molti venditori di prodotti creati con il sale del lago.



E finalmente siamo arrivati ad Avanos, in Cappadocia,
alle 20,45 circa (partiti alle 6,30) all’ Hotel Suhan Kapadokia.



Proprio vicino al fiume Kizilirmak (rosso)



Questo fiume prende il nome dal tipo di argilla che trasporta e deposita.
Questa argilla ha fornito ad Avanos la materia prima
per le sue ceramiche e per secoli la città ha prosperato
proprio grazie a questo settore, che tutt'ora si mantiene
nonostante il grande sviluppo che il turismo ha fatto nella zona.
La strada principale ha numerosi negozi e laboratori
che vendono manufatti, specialmente pentole decorate e piatti
Avanos si trova in piena Anatolia Centrale,
e quindi con un clima continentale, mitigato in estate
dall'altitudine di 910 m sul livello del mare.
Malgrado questo faceva molto caldo.
Abbiamo pernottato 3 notti e le ultime due l’aria condizionata non ha funzionato.
Abbiamo dormito con la finestra aperta, per fortuna non c’erano zanzare.

12 giugno 2012
Finalmente una partenza “ragionevole” alle 9,30.
La Cappadocia, il cui nome significa “Terra dei Cavalli”,
si trova ad un’altitudine di circa 1300 metri.
L’escursione termica fra inverno ed estate è fortissima.
Si passa dai -20 dell’inverno ai + 40 d’estate
e questa è la temperatura che abbiamo trovato.
Questa magica regione con al centro le città di Nevsehir, Avanos e Urgup
è il risultato del corrugamento della superficie terrestre,
di immense eruzioni vulcaniche e della paziente opera
(durata qualche milione di anni) di Madre Natura.
Si stima che le eruzioni che hanno prodotto questa pietra morbida (tufacea)
siano avvenute da 3 a 9 milioni circa di anni fa
E’ formata da un labirinto di torri, crepacci, canyon, pinnacoli
e castelli rupestri scavati nel tufo:
è un paesaggio fiabesco in cui le costruzioni fantastiche prendono il nome di Camini delle fate.
I Camini delle fate "Peribacalar", sono pinnacoli conici di tufo calcareo
sormontati da cappucci di roccia e sono il risultato dell’azione per milioni di anni
del vento, dell’acqua e della neve



Dapprima rifugio di anacoreti ed eremiti cristiani,
poi di intere popolazioni che scavarono le loro abitazioni nel tufo,
la zona si è trasformata in epoca bizantina
in uno straordinario universo rupestre.
La costruzione di questi camini continua ancora oggi.
Se ne cade qualcuno, nessuno si preoccupa perché di sicuro
in qualche altro posto ne nascerà un altro.
Molto interessante la Valle di Goreme o meglio
il Parco nazionale di Göreme, Patrimonio UNESCO dal 1985
dove sono state censite 365 chiese, alcune delle quali splendidamente affrescate.
Scavando la friabile roccia, l’uomo in tempi remoti ne ha ricavato
abitazioni/nascondiglio.
Dapprima rifugio di anacoreti ed eremiti cristiani, poi di intere popolazioni
che scavarono le loro abitazioni nel tufo, la zona si è trasformata
in epoca bizantina in uno straordinario universo rupestre.





Dopo aver scarpinato per visitare queste fantastiche chiesette,
dove i monaci passavano le loro giornate
(si riunivano solo per mangiare in un refettorio comune),
abbiamo guardato dall’alto un fantastico paesino arroccato
alle pendici di una fortezza,il paesino di Orthaisar



che sembrava il paesino del presepe
e poi abbiamo visitato una fabbrica di ceramiche
che si trovava di fronte all’albergo e dove abbiamo assistito
alla “nascita” di un manufatto.



La mia amica (che fa ceramica) si è cimentata al tornio.
Poi finalmente in albergo.
Qui la cena era a buffet.
Ho avuto l’infelice idea di mangiare un peperoncino,
cosa a cui sono abituata ma questo era……particolare.
Ci è voluto poco che non morissi soffocata.
Una cosa terribile.

Pagina 4



</body> </html>