LA GRANDE GUERRA

PRIMA TESTIMONIANZA

Dal Diario di G. Di Lorenzo

25/09/1916
Caro Diario,
Io mi chiamo Giuseppe Di Lorenzo, sono siciliano e ho 30 anni. <
A casa ho una moglie che si chiama Agnese e una bambina
di 15 mesi che si chiama Caterina.
Sto scrivendo questo diario dal fronte,
dove la vita è molto difficile.
Dobbiamo stare in delle buche, che loro chiamano trincee,
per stare al riparo dal fuoco nemico.
La vita qui nelle trincee è interrotta solo
dal grido che tutti temiamo, e cioè “All’attacco”,
che è il segnale dell’attacco alla baionetta,
che ogni giorno uccide centinaia di soldati.
Ora ti lascio perché devo prepararmi il rancio.

07/10/1916
Non ho scritto prima, perchè non mi andava.
La vita nelle trincee, è sempre più dura:
mangio poco, dormo ancora di meno,
e l’unico amico che avevo è morto ieri,
quando hanno gridato l’attacco alla baionetta.
Alcuni compagni si automutilano e da un po’ di tempo
i comandanti fanno la decimazione.
La decimazione è l’uccisione di un uomo ogni 10.
Penso sempre alla mia famiglia.
Sono molto triste, vorrei pensare che vinceremo questa guerra,
ma credo che non potrà succedere con il Generale Cadorna,
il Generale più scemo che abbia mai visto.
Ma voglio pensare positivo, anche perché non vedo l’ora
di ritornare a casa, e riabbracciare mia moglie e mia figlia.

24/10/1917
È da poco più di un anno che non scrivo,
ma non ho avuto ispirazione.
L’altro giorno un soldato è venuto con la notizia che Cadorna era morto
ma mentre stavamo per festeggiare,
entrò il generale Cadorna più arzillo che mai
e noi abbiamo fatto finta di niente.
Oggi lo hanno sostituito con il Generale Diaz.
Speriamo che andrà meglio con lui.

25/12/1917
Oggi è Natale, penso a come la mia famiglia,
starà passando questo giorno senza di me.
La mia bambina ormai ha l’età di 3 anni,
e certe volte cerco di immaginarmi come sia diventata.
Mi mancano molto e ogni tanto guardo la foto
che mia moglie mi ha spedito un anno fa.
Siamo rimasti pochi in trincea, e tutti i miei migliori amici sono morti.
Ho solo te con cui parlare.

04/11/1918
Oggi la guerra è finita. Che bello si ritorna a casa.

20/12/1918
È da 16 giorni che sono a casa,
ho ritrovato sia mia moglie che mia figlia
e ho ripreso il mio lavoro.
Sono molto contento e spero di dimenticare
tutto quello che ho passato nelle trincee.
Annalisa Palazzolo III D (2005 - 06)









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