QUARTA TESTIMONIANZA Dal Diario di Emilia Lo Chirco crocerossina

22 Dicembre 1917
Ho trovato questo quaderno ed ho deciso di farne un diario.
Sono nove mesi che sono al fronte come crocerossina
ed oggi ho aiutato il dottore ad amputare 6 gambe e 5 braccia.
Sono venuti diversi soldati che in braccio portavano i propri amici feriti
o morti dopo un attacco dei tedeschi.
L’ospedale era pieno come sempre di feriti:
chi agli occhi, chi allo stomaco, chi al braccio o alle gambe.
Solitamente, quando arriva un ferito al braccio o alla gamba,
i dottori amputano per sprecare meno tempo e meno medicinali
ma soprattutto per evitare l’insorgere della cancrena
che uccide centinaia di soldati.
Quando si rendono conto, poi, che c’è poco da fare
e il ferito è pressoché “spacciato”,
passano direttamente ad un altro.
Oggi è Natale e non potrò festeggiarlo con la mia famiglia.
Il regalo che vorrei è di poter tornare a casa
a vedere i miei familiari; so che è impossibile.
Almeno oggi potessi mangiare di più!!!!

3 Gennaio 1918
Oggi il Generale Diaz ha ordinato ai soldati
di fare l’attacco alla baionetta e quindi ci sono stati più feriti del solito.
Ogni giorno vedo centinaia di feriti ma oggi ne ho visto uno
che mi ha fatto impressione più degli altri:
un soldato aveva le guance trafitte, due buchi
che permettevano di vedere da parte a parte.
Il dottore ha ordinato di metterlo su una lettiga
perché aveva anche tutte e due le gambe e
le braccia a brandelli e non c’era nulla da fare.
E’ morto, infatti, dopo pochi minuti.

15 Gennaio 1918
Oggi sono andata a vedere l’accampamento dei soldati.
Era la mia giornata libera e ci sono andata con la mia collega Concetta.
Durante il tragitto abbiamo visto uno scenario di distruzione tale,
come non ne avevo mai visto:
edifici abbattuti, automobili carbonizzate, piantagioni distrutte.
Arrivate all’accampamento abbiamo visto diverse stanze
in ognuna delle quali c’erano, ad occhio,
circa 20 materassi (se così si potevano chiamare),
che erano così sottili da sembrare coperte distese per terra.
Almeno noi nella Chiesa dove abitiamo
abbiamo le reti e i materassi sono più spessi.
Un caporale ci ha avvisato che i soldati stavano tornando.
ppena sono arrivati ci hanno guardato
come se non avessero mai visto una donna.
Ci hanno raccontato cosa fanno in trincea ed
ho capito che loro stanno molto peggio di noi che siamo in ospedale.

27 Gennaio 1918
Oggi c’è stato un altro attacco alla baionetta,
ma è la prima volta che vedo l’ospedale così vuoto.
Mi hanno informata che di 273 soldati sono rimasti vivi solo 16 ragazzi.
E’ un’ingiustizia che mandino al fronte ragazzi sempre più giovani.
Oggi ne ho incontrato uno che diceva di avere 14 anni!!!!

3 Febbraio 1918
Oggi sono stata avvisata che fra due giorni tornerò a casa
perché il mio lavoro è finito.
Non vedo l’ora di riabbracciare i miei cinque figli, mia madre,
mio padre e tutti i miei parenti.
L’unica persona che non rivedrò è mio marito
che è morto in guerra un anno e mezzo fa.
Comunque la vita va avanti anche grazie ai miei figli.

Silvia Randazzo III D (2005-06)









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