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"TESTIMONIANZE"
sulla
FINE DI POMPEI

PRIMA TESTIMONIANZA

Caro diario,
ti scrivo per raccontarti di quei lunghi, brutti e terribili momenti <
che ho vissuto purtroppo, il XXIV Augustus LXXIX d.c.
Sto parlando della distruzione di Pompei.
Io appartenevo ad una famiglia nobile e abitavo
in una villa nei pressi del Vesuvio.
Era quasi mezzogiorno e, come al solito,
stavo mangiando in compagnia di alcuni invitati.
ma non potevo immaginare che quello sarebbe stato
l’ultimo pranzo che avrei fatto nella mia casa!
Proprio in quel momento, infatti,
cominciò ad alzarsi sempre più in alto,dal cratere del Vesuvio,
un’ enorme nuvola di fumo paragonata ad un pino
e la terra cominciò a muoversi ininterrottamente.
Ad un tratto il Vesuvio cominciò ad eruttare
facendo fuoriuscire: lava, magma, ceneri e lapilli
e lanciando in aria con forte violenza pietre di grandi dimensioni
che uccisero tante persone che stavano cercando di scappare.
Alcuni morirono sotto le case che crollarono o che furono incendiate,
altri morirono soffocati dai gas, dalla mancanza di ossigeno e
dal calore che cominciava a sentirsi sempre più forte,
altri ancora mentre dormivano.
Io con altre persone facemmo in tempo a partire
ed ad andare lontano, mettendoci in salvo.
Mia madre e mio padre purtroppo morirono schiacciati dalla nostra villa.
Adesso, alla distanza di 3 anni, ricordo ancora quei momenti terribili
che però fortunatamente sono passati.
Enza Evola



SECONDA TESTIMONIANZA

XXII Augustus LXXIX
“Caro diario, sono Clara e sono un ragazza di 20 anni.
Abito a Pompei proprio alle pendici del Vesuvio.
Provengo da una famiglia molto ricca
formata dal capo famiglia
cioè mio nonno, mio padre, mia madre,
io e la mia sorellina di 7 anni, Marta.
Abbiamo in casa, essendo una famiglia ricca,
gli schiavi che cucinano, lavano la casa, ecc…
Qui a Pompei la gente si cura molto e quasi ogni giorno
più di mille persone vanno alla terme per lavarsi.
Io ci vado il martedì e il giovedì perché c’è poca gente
e c’è molta calma e tranquillità.
Ogni giorno a Pompei i ragazzi ricchi
che hanno la mia stessa età, vanno nelle ville
in cui si gioca, si ballano le danze tipiche, si legge, ci si riposa ecc..
La notte gli uomini vanno nei bar dove bevono, giocano d’azzardo
e stanno in compagnia con delle donne.
Noi femmine invece stiamo a casa in compagnia di altre donne.
Le donne dormono con vesti lunghe fin sotto il ginocchio,
invece gli uomini con una specie di perizoma.
Ogni giorno qui a Pompei, quando ci svegliamo,
abbiamo paura per colpa del Vesuvio.
Se dovesse eruttare, Pompei verrebbe distrutta
e con lei anche gli abitanti.
Ora devo andare al tempio.
Continuerò a scrivere domani.

XXIII Augustus
Caro diario ti voglio raccontare cosa ho fatto oggi:
mi sono svegliata e ho fatto colazione con la mia famiglia,
poi sono andata con la mia migliore amica Giulia
nella villa e poi alla fine ho mangiato con i miei genitori
e adesso sono qui che i sto scrivendo.
Mentre scrivo sono triste perché penso ad un ragazzo
di cui sono innamorata ma lui è già promesso in sposo ad un’altra.
XXIV Augustus
Caro diario mi sono svegliata ora e, per dire la verità, ho un po’paura
perché il Vesuvio sputa moltissima lava ed io,
che sono nella mia stanza, dalla finestra, vedo molto fumo.
Tutti sono fuori perché si spaventano, se scenderà la lava
o cadranno massi, temono di rimanere rinchiusi dentro casa.
In questo momento c’è stato un forte scoppio….,
sta scendendo la lava…., devo uscire subito da qui dentro
prima che arrivi la lava o un masso cada sulla mia casa…...”.
Queste sono state le ultime parole che ho potuto scrivere sul mio diario
perché, per salvarmi, sono stata costretta a fuggire.
Margherita Palazzolo









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