Privacy Policy Ricordi di viaggio

 

 

SIETE PRONTI PER UNA NUOVA AVVENTURA?

Ebbene si, si parte e stavolta si va in Slovenia e Croazia

Impressioni di viaggio

La partenza è stata il 3 luglio 2023, ovviamente con Antonella e un'amica che non conoscevo....Mirella.
Sempre la stessa agenzia di viaggi Eleantour.
Dunque...... vediamo un po' cosa è successo in questo viaggio molto bello ma che purtroppo
mi ha lasciato tanti problemi...
Andiamo con ordine però.

Alle 7.40 ho lasciato Stella da mio figlio sperando che non sentisse troppo la mia mancanza anche se lei adora mio figlio.
Non era molto convinta e già da quando ci eravamo alzate, aveva capito che qualcosa...non quadrava
Alle 7.45 sono passate a prendermi le mie amiche e siamo andate in aeroporto dove ci aspettava tutto il gruppo
Abbiamo preso il volo per Trieste delle 10.55 .
Arrivati, un pullman ci aspettava per portarci  un po' in giro
e poi a Portorose dove avevamo l'hotel e dove abbiamo pernottato per tutto il viaggio.
La prima tappa è stata Capodistria che, devo dire mi ha molto delusa.
Forse la stanchezza, il caldo, non so, ma mi è sembrata una cittadina quasi abbandonata.
pochissima gente per le strade, pochissimi negozi, neanche un fiore alle finestre.
Comunque, di sicuro è una bella città con palazzi che ricordano il suo passato sotto la Repubblica di Venezia.

Il suo porto  affacciato sull'Adriatico, è il porto commerciale più importante dello stato balcanico,
tanto da meritare il soprannome di “porta sul mondo”.
Il centro storico medievale con stretti vicoli e eleganti palazzi, ruota intorno a Piazza Tito,
 su cui si affacciano monumenti che testimoniano la presenza veneziana per oltre cinque secoli,

come il Palazzo Pretorio edificio simbolo della città costruito in stile gotico veneziano.
per molto tempo sede del podestà, carica nominata direttamente dalla Serenissima
 e del maggior consiglio di Capodistria ed oggi sede del Comune
La facciata è ornata da una lunga serie di stemmi, bassorilievi, leoni di San Marco, ma soprattutto da una lunga merlatura.
L’elegante scalone che porta al salone delle feste, infine,  è anche un ottimo punto
 per osservare la piazza da una prospettiva diversa.

Subito si incontra piazza Preseren (intitolata ad un poeta sloveno), dove si trova la fontana Da Ponte,
che è una piccola riproduzione del Ponte di Rialto a Venezia, della metà del 1600,
circondato da 15 pilastri ciascuno con il nome di una famiglia che contribuì alla sua costruzione.

Capodistria come la vicina Pirano e le altre città dell’Istria, ha una storia lunga e collegata inscindibilmente con l’Italia.
La sua fondazione è molto più antica ed infatti
i Greci antichi, la citavano già nelle loro opere chiamandola Aegida.
 Sotto la dominazione romana prese il nome di Capris,
da cui il nome attuale in sloveno Koper.

Fu  uno dei centri maggiori dell’irredentismo istriano e fornì moltissimi volontari
all’esercito italiano nella Grande Guerra.
Fu anche grazie a loro, infatti, che il Regno d’Italia riuscì a conquistare l’Istria
che era passata in mano austriaca nell’800.
Il secondo dopo guerra fu invece un periodo difficile e doloroso per la popolazione di lingua italiana.
Infatti con la sconfitta dell’Italia, l’Istria, compresa Capodistria, passarono sotto il controllo jugoslavo.
Gran parte degli italiani presero la via dell’esodo verso l’Italia e furono sostituiti da persone di origine slava.
Questo è il famigerato periodo delle foibe, profonde spaccature naturali del terreno carsico,
diffuse in Friuli-Venezia Giulia, in cui tra il 1943 ed il 1947, migliaia di italiani furono gettati.
Questa fu la tremenda vendetta dei titini contro gli italiani che, con la loro dominazione
 li avevano vessati in tutti i modi, costringendoli anche, a cambiare lingua e italianizzare il loro nome.
In questo periodo neppure i morti vennero lasciati in pace e i nomi slavi sulle sepolture furono cambiati con nomi italiani.
Questa fu opera del fascismo ma poi, dopo la conquista dei titini, non fu fatta distinzione
 fra fascisti e semplici civili italiani sia uomini che donne.
Soltanto pochi italiani non vollero lasciare le loro cose e rimasero mantenendo viva la lingua e le tradizioni italiane
cosa che permise loro di ottenere il bilinguismo una volta che la Jugoslava si disgregò e nacque lo stato sloveno.
Ora chiunque vada a Capodistria può tranquillamente parlare in italiano ed essere capito da tutti.

La guida ci ha detto che quando c'erano gli italiano la città era molto aperta.
c'erano negozi ed artigiani e spesso sia gli sloveni che i croati si recavano a Capodistria per i loro acquisti.
Con i suoi 47 000 abitanti, Capodistria è la città più grande della costa slovena.
È anche la città costiera più vicina a Lubiana (circa 50 minuti – 100 km d’autostrada)


Dopo aver visitato Capodistria siamo andati a Portorose, dove avevamo l'hotel.
Il nostro si chiamava Riviera e le camere avevano un bel terrazzo con vista sul mare.

Dal nostro terrazzo si vedeva una scritta che non riuscivamo a capire...MYSTICA

Poi abbiamo capito che era il nome sloveno di ristorante.
Portorose è una cittadina che si estende sul mare,
ricca di vegetazione, come del resto tutta la Slovenia è famosa per le sue saline,
le sue terme , i suoi casinò e le sue bellissime spiagge.
La località si trova incastonata nel Golfo di Trieste nel territorio dell’Istria slovena
a pochi chilometri dal confine croato e dalla famosa città di Umago.
La posizione di Portorose la rende la meta ideale per tutti coloro che durante un soggiorno in Croazia
vogliono visitare anche le spiagge slovene e avere un assaggio dei bellissimi paesaggi di questo paese.

Abbiamo cenato a buffet e abbiamo assistito al tramonto con una luna di un fantastico colore rosso.

Udite, udite, la nostra camera aveva il bidet ma NON gli asciugamani da bidet. ....
Mentre alcuni dopo cena sono usciti, noi siamo rimaste n camera, troppo stanche per tutto.

Molte notizie sono prese dal web

    

Non tutte le foto sono mie, alcune sono prese dal web. Il copyright appartiene ai rispettivi autori