Privacy Policy ETRURIA

 
 


 


Tarquinia e Tuscania



Il giorno dopo.......
Il giorno dopo. mercoledì 11 settembre, ci siamo alzate verso le 7.30,
abbiamo fatto colazione al bar che si trova proprio sotto l'albergo
e siamo partite per una nuova avventura.
Valentina ci aveva chiesto di portare una sua amica che l'avrebbe aiutata
durante il viaggio e che aveva piacere a conoscere alcuni dei posti che volevamo visitare.
Noi ovviamente abbiamo  accettato con entusiasmo perchè
come si suol dire più siamo e...meglio stiamo.
Quindi siamo partite direzione......

TARQUINIA

Anche a Tarquinia ero già stata tanti anni fa ma avevo voglia di rivederla..
Ci è voluta quasi un'ora per raggiungerla e abbiamo avuto qualche problema a trovare la necropoli.
che si trova sulla collina dei Monterozzi e le cui tombe
coprono praticamente tutto il colle.
Se ne conoscono più di seimila, per la maggior parte
camere scavate nella roccia e sormontate da tumuli.
Sono proprio questi ultimi, oggi ormai appena visibili sul terreno
perché spianati dai lavori agricoli (ma solo un secolo fa se ne contavano più di 600),
che hanno dato al colle il nome.
La serie straordinaria di tombe dipinte -ne conosciamo circa 200-
rappresenta il nucleo più prestigioso della necropoli
che resta, per questo aspetto, la più importante del Mediterraneo,
tanto da essere definita da M. Pallottino"il primo capitolo della storia della pittura italiana"
L'uso di decorare con pitture i sepolcri delle famiglie aristocratiche
é documentato anche in altri centri dell'Etruria,
ma solo a Tarquinia il fenomeno assume dimensioni così ampie e continuate nel tempo:
Esso é infatti attestato dal VII al II sec a.C.,
cioé per quasi tutta la durata della vita della città.
Nel settore di necropoli attualmente aperto al pubblico é possibile ammirare
alcuni degli ipogei dipinti più celebri, come le tombe
delle Leonesse, dei Leopardi, della Caccia e Pesca etc.
Le camere funerarie, modellate sugli interni delle abitazioni,
presentano le pareti decorate a fresco su un leggero strato di intonaco,
con scene di carattere magico-religioso raffiguranti banchetti funebri,
danzatori, suonatori di aulós, giocoleria, paesaggi,
in cui è impresso un movimento animato e armonioso,
ritratto con colori intensi e vivaci.
Dopo il V secolo a.C. figure di demoni e divinità si affiancano agli episodi di commiato.







Qui abbiamo incontrato un custode che aveva una cultura enciclopedica
di questo sito e ci ha fornito delle notizie molto interessanti.
raccontando fra l'altro che, come pare, Dante si sia recato a Tarquinia,
ispirandosi per la sua Divina Commedia.
Questa persona così istruita è stato bocciato all'esame di guida turistica.
Forse perchè le sue spiegazioni non erano pallose
e derivavano da una vera conoscenza dei luoghi.
Poi siamo andate a Tarquinia centro....
La città di Tarquinia (Tarquinii in latino e Tarch(u)na in etrusco,
derivante da quello del mitico Tarconte (eroe della mitologia etrusca),
fu uno dei più antichi ed importanti insediamenti della dodecapoli etrusca,
tanto da dare, fin da epoca molto antica, alcuni re a Roma:
Tarquinio Prisco, Servio Tullio e Tarquinio il Superbo
Tarquinia entrò più volte in guerra con Roma e da questa fu infine sottomessa
dopo la battaglia di Sentino,
all'inizio del III secolo a.C. nel 295 a.C. e da allora Tarquinia
fece parte dei territori romani.
Nel V secolo passò sotto il regno romano-gotico di Teodorico
e nella seconda metà del secolo entrò a far parte del ducato longobardo di Tuscia.
Nella seconda metà dell'VIII secolo la Tuscia fu prima acquisita ai domini carolingi e poi donata al pontefice
come parte del neo-costituito Stato della Chiesa.
Situata nella provincia di Viterbo, proprio al confine tra Lazio e Toscana,
Tarquinia sorge in una posizione panoramica e strategica della Maremma laziale.
Si tratta di una meta di eccezionale interesse archeologico
e il più grande museo di Tarquinia è la città stessa,
Insieme a Cerveteri, Tarquinia è annoverata dall’UNESCO nell’elenco dei patrimoni dell’umanità.
Oltre alla necropoli e al museo, ospitato nel rinascimentale Palazzo Vitelleschi,





vale la pena di visitare anche la città stessa, che conserva un affascinante aspetto medievale,
accentuato dalle numerose torri, dalle mura e da parecchie chiese.
Il cuore del "centro storico" è piazza Trento e Trieste,
dove si trovano il Palazzo comunale e la fontana monumentale del ’700.



Il Museo è interessantissimo e molto ben disposto.
Ci sono parecchie stanze che contengono reperti etruschi importantissimi.





All'ultimo piano c'è una spettacolare terrazza con una vista magnifica.



Siccome si era fatto tardi abbiamo mangiato qualcosa e poi abbiamo proseguito per

TUSCANIA

Tuscania è una cittadina bellissima, con uno stupendo centro storico
molto ben curato e pulito.
Delle tre cittafine è quella che mi è piaciuta di più.
Passeggiando per le sue stradine si respira ancora un'aria medievale.
Due le leggende mitologiche sull'origine della città:
la prima, riportata dallo storico romano Tito Annio Lusco,
vorrebbe Tuscania fondata dal figlio di Enea, Ascanio,
sul luogo del ritrovamento di dodici cuccioli di cane
(da cui il nome latino Tus-cana),
mentre una seconda indica come fondatore Tusco, figlio di Ercole e di Araxe.
Il centro è racchiuso da mura e c'è un bellissimo giardino panoramico.





Molto inmportanti da visitare due splendide chiesette medioevali fuori le mura:
la Chiesa romanica di San Pietro e la Chiesa romanica di Santa Maria Maggiore.
Ci si poteva arrivare anche a piedi facendo una bella scarpinata ma noi.....
ci siamo arrivate in macchina.
La prima chiesetta è veramente spettacolare, un vero gioiello.
Peccato che nessuno se ne occupi ed è aperta solo per la disponibilità di una volontaria
che si occupa anche delle pulizie dell'esterno.
Si tratta della Chiesa di san Pietro





Vi si svolgono dei matrimoni e ha fatto da scenario a numerosi films.
Fantastica la cripta con la sua selva di colonnine.
Si tratta di ventotto colonne (quasi tutte provenienti da edifici romani o alto medievali)
( era usanza nel '200, utilizzare materiale sottratto agli antichi edifici romani)
che sostengono la copertura ripartita in piccole volte a crociera.
La sua datazione dovrebbe risalire al XII secolo.





Al suo interno sono stati girati numerosi films.
Nel 1966, il regista Mario Monicelli vi ambientò una scena
del suo celebre film L'armata Brancaleone,
in particolare la scena in cui l'armata si reca alla reggia
della famiglia di Teofilatto dei Leonzi (Gian Maria Volontè),
ovvero le scene dell'incontro tra Brancaleone e la zia di Teofilatto.
La basilica è servita come scenografia naturale inoltre per i film:
Otello di e con Orson Welles, Uccellacci e uccellini di Pier Paolo Pasolini (1966),
Fratello Sole, Sorella Luna e Romeo e Giulietta di Franco Zeffirelli
(la scena della morte nella cripta),&
Francesco di Liliana Cavani (1989), Francesco e Chiara,
come anche la scena finale del film Lady Hawke di Richard Donner (1985).
Molto bella anche la seconda chiesa, quella di Santa Maria Maggiore



A questo punto ci siamo rimesse in macchina per tornare visto che avevamo un appuntamento importantissimo......
l'incontro con la carissima Angela e, ciliegina sulla torta, sua sorella Dora.
E' stato piacevolissimo incontrarci: Lulu, la nostra principessa,
la carissima e simpaticissima Ornellina con il marito Luigi,
Angela e Dora.
Abbiamo passato dei momenti bellissimi che rimarranno sempre nella mia memoria.
L'atmosfera era rilassata e piacevolissima e mi è sembrato di ritrovarmi con vecchi amici.
A volte il virtuale corrisponde al reale.......
Poi Angela e Dora sono andate via ed anche Lulu che aveva lasciato da solo Pino
insieme con Ornellina e Luigi.






</body> </html>