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Da San Francisco a Palermo


San Francisco è una bellissima città di stile quasi europeo.
Accanto ai grattacieli si vedono numerose villette prevalentemente in stile vittoriano.



La città si estende su 50 ripide colline
ed è tutta un saliscendi con strade dalla salita vertiginosa.
Sembra impossibile che le auto e i bus vi si possano “arrampicare”.
Sembra di correre sulle montagne russe.
Ovviamente sono costretti a cambiare i freni ogni 4 settimane.
Siamo andati in una delle strade più famose,
la Lombard Street molto conosciuta in città per via del tratto di Russian Hill,
composto da otto ripidi tornanti dove i giovani amano discendere a velocità.



Abbiamo cenato al “Molo 31”,pieno di negozietti e ristoranti
abbiamo mangiato i famosi gamberetti del luogo.
Poi siamo andati al porto per ammirare la città illuminata.



Abbiamo attraversato il Bay Bridge, il ponte sulla baia.
Il paesaggio era quanto mai suggestivo.
San Francisco è una delle poche città americane dove potrei abitare in quanto è a dimensione umana.
La guida infatti, ha precisato che lei non ci vivrebbe mai.
Preferirebbe vivere in una città europea piuttosto che a San Francisco!

26/9
Il giorno successivo abbiamo visitato la città.
Bellissima la Civic Center Plaza
con le statue di Isabella di Castiglia e dei Navigatori.



e la cattedrale cattolica St. Mary of the Assumption, veramente mastodontica.
Progettata da Pier Luigi Nervi e Pietro Belluschi nel 1971, è ricoperta di travertino bianco
e facilmente visibile da chilometri di distanza.
L’elemento che colpisce di più è senz’altro la cupola in cemento armato.



L’interno può ospitare 2400 persone e da qualsiasi punto della cattedrale
si ha una visione perfetta del massiccio altare di marmo.
Delle vetrate colorate si innalzano dai quattro punti cardinali
per congiungersi all’estremità della cupola,
formando una croce greca.
Sopra l’altare spicca il moderno baldacchino sospeso a fili d’alluminio
e progettato da Richard Lippold.
Importantissimo l’ organo opera dei fratelli Ruffati con 4842 canne.
Dalle ampie finestre si vede tutta San Francisco.



Una volta la città era divisa in quartieri in base alla provenienza,
ma oggi il quartiere italiano, ad esempio, non è più abitato solo da italiani,
mentre la Chinatown di San Francisco che è il più antico
ed uno dei più grandi tra i quartieri cinesi americani
continua a mantenere la sua identità.
Fu costruita negli anni cinquanta e si caratterizza per la notevole presenza
di palazzi e monumenti costruiti secondo l'architettura cinese.
Uno dei suoi simboli è la porta d'accesso (chiamata porta del drago)
situata in Grant Avenue, anch'essa in stile cinese,
composta da tre arcate e da due leoni collocati sui marciapiedi.
Abbiamo visitato anche il quartiere vittoriano, la collina panoramica, il bellissimo parco



E il famoso Golden Gate Bridge.





Il Golden Gate Bridge è un ponte sospeso che sovrasta il Golden Gate,
lo stretto che collega l'Oceano Pacifico con la Baia di San Francisco.
Collega San Francisco con il piccolo centro costiero di Sausalito,
considerata la Portofino d’America.
Il Golden Gate è lungo 2,71 km e quando fu ultimato, nel 1937,
era il più grande ponte a sospensione del Mondo.
Il ponte era in origine verniciato con minio rosso e vernice al piombo.
Dal 1990 il rivestimento usato è acrilico.
Il programma è stato completato nel 1995 e attualmente
ben 38 pittori lavorano costantemente per mantenere in buone condizioni
lo strato di vernice che protegge il ponte.
Molto interessante la cittadina di Sausolito.
È da sempre uno dei luoghi più amati dagli hippies di tutto il mondo
e i Matia Bazar le hanno dedicato l'album "Benvenuti a Sausalito" del 1997
arrangiandolo proprio con sonorità che ricordavano
gli artisti in voga nel periodo dei figli dei fiori.



Poi abbiamo preso il traghetto per tornare a San Francisco
passando vicino all’ex penitenziario di Alcatraz.

.

Arrivati in vista di san Francisco il panorama era da lasciare senza fiato.

.

Per finire, non potevamo non fare un giro sull’Hallway,
un trenino che si inerpica per le ripide strade di San Francisco,
ormai adoperato quasi esclusivamente dai turisti dove se entri paghi 6$,
se ti aggrappi all’esterno, viaggi gratis.
E’ guidato ancora a mano e viene girato manualmente dal conducente
e da qualche passante non appena arrivato al capolinea.
Un trenino anacronistico in una città che oscilla
fra l’antico stile vittoriano e gli altissimi grattacieli…





27/9
Ancora una volta alzataccia e pullman, direzione Los Angeles.
Ci siamo fermati nella cittadina di Monterey.
Qui la corrente marina fredda che scende dall'Alaska ha trasformato la costa:
qui l'Oceano é ricco di tutte le specie marine (foche, squali, tartarughe marine, ecc...)
e le alghe sono in grande abbondanza.
Da queste alghe viene addirittura prelevata una sostanza,
una sorta di gomma che ha molti usi... viene persino usata nel dentifricio!
Ci siamo soffermati sul molo dei Pescatori



E abbiamo assistito ad uno spettacolo inaspettato.
Su tutte le boe e su delle zattere sull’Oceano sostavano diverse foche e leoni marini.



Oltre a numerosi pellicani e cormorani.



Da qui siamo passati a Carmel, stazione balneare assaltata dai turisti
in estate e durante i fine settimana.
Ricca di negozi e ristoranti.
Qui abbiamo incontrato l’unico italiano (?!?), Enzo,
che voleva per forza farci assaggiare il suo caffè.
Ci sono molte ville e Clint Eastwood vi ha il suo ranch.
Da lì siamo entrati nella penisola di Carmel, Pebble Beach,
dove ci sono dei rinomatissimi campi da golf dove ogni anno a maggio
si svolgono gare mondiali.
E’ una proprietà privata posseduta dalla Pebble Beach Company.
(si paga per entrarci, in America le coste non sono statali)
ed abbiamo “toccato” con mano l’Oceano.
Spettacolo stupendo!





La guida diceva che nessuno si fa il bagno: 1) perché tutti lavorano e non hanno tempo
(in America si può lavorare fino a quando non si muore e lei ne era un esempio:
83 anni guida d’estate e agente immobiliare d’inverno);
2) perché il mare è “surgelato”.
Io l’ho toccato e non era per niente più freddo di dove vado a fare il bagno io.
Ho “salvato” una mia amica da 300$ di multa…
STAVA OSANDO RACCOGLIERE UNA CONCHIGLIA!!!!!!!!
Qui c’è la casa dove Hitchcock scrisse Gli Uccelli.



Abbiamo pernottato all’Hotel Radisson.
L’Hotel Radisson si trova a Santa Maria ed è l’albergo in cui ha alloggiato
Michael Jackson durante il processo per molestie.

28/9
Nuovamente in viaggio. Questa volta sosta a santa Barbara
dove si è svolto il processo a M. Jackson.
Abbiamo visitato proprio il tribunale di gusto spagnoleggiante.




La cittadina è piccola ma molto caratteristica.
Per le strade si trovano delle statue vestite che da lontano possono scambiarsi per persone vere.









E poi siamo arrivati a Los Angeles.



Los Angeles è una città immensa con strade grandissime.
A piedi non si possono percorrere neppure tre isolati.
Tutto è spaventosamente grande.
E’ divisa in tanti quartieri ed ha più 4 milioni di abitanti,
ma con i comuni adiacenti ne conta più di 14 milioni.
Il clima è molto particolare e durante la giornata si passa dal freddo e nebbia della mattina
al caldo per poi ritornare al freddo la sera.
Uno dei quartieri più conosciuti è quello di Hollywood con la sua scritta sul monte.



Ci ha molto deluso perché la confusione è immensa e il quartiere molto degradato.
Qui abbiamo visto più Homeless (senza casa) che in tutte le altre parti.
Secondo la guida questi barboni che lei disprezza, in quanto falliti,
sono felici della loro condizione e non è vero
quello che si dice da noi (menzogne e falsità)
che in America vengono curati solo quelli che possono permettersi l’assicurazione sanitaria.
Ovviamente la riforma di Obama e della Clinton è tutta da stracciare.
(ometto di dire, per decenza, quello che tutti abbiamo pensato).
Comunque il pavimento con le stelle non ha niente di che e se io fossi una stella
mi guarderei bene dal farvi mettere il mio nome.
Non siamo riusciti a trovare le stelle di Mastroianni e della Loren
perché la tizia ci ha lasciati e ci è venuti a riprendere dopo due ore.



Idem per il palazzo degli Oscar. Una delusione galattica





A Hollywood abbiamo mangiato.
Indovinate cosa?
PIZZZZZZA
In un ristorante con il pizzaiolo cinese.
La pizza comunque era buonissima e insieme con la bevanda abbiamo pagato circa 3$ e 50.
Poi siamo andati a Beverly Hill,dove le case dei “poveri” costano 1 milione di dollari.
Pare che la signora vi abbia una villa. Ce lo ha detto un’altra guida ma non so se sia vero.
E’ un quartiere molto elegante con numerosi negozi.
La via più importante è deliziosa,
Rodeo Drive, dove ci sono i negozi italiani e francesi più rinomati.



Lì vicino c’è l’albergo dove è stato girato Pretty woman



Non abbiamo osato avvicinarci ai negozi.
Abbiamo cenato in una ristorante distante circa mezz’ora dall’albergo.
La cena era costituita da un’insalata (che precede tutti i piatti) e dalla famosa bistecca.
Devo dire che questa famosa bistecca l’ho mangiata 2 volte ma non mi è piaciuta.
La carne era tenerissima ma il gusto è diverso dal nostro.
Inoltre per me la carne deve avere il grasso.
La prima non ce l’aveva completamente, la seconda ce l’aveva ma era un grasso diverso dal nostro.
Non il grasso “sostanzioso” e saporito della nostra carne ma una specie di “bolla”
che masticata rilasciava una specie di acquetta.
Abbiamo pernottato nuovamente all’Hilton.
Le stanze in America sono immense, con letti a una piazza e mezza.
Praticamente dei letti matrimoniali.
L’Hilton si trova vicino all’aeroporto, quindi difficile uscire per perlustrare la zona.;

29/9
Di buon mattino ci siamo recati agli Studios dell’Universal che distano dall’albergo circa 1 ora.
Questi studios sono in parte utilizzati per i films
e in parte sono un parco dei divertimenti tipo Gardaland.





Appena entrati abbiamo preso gli occhiali 3D che non sono né sigillati né usa e getta.
Semplicemente messi in degli scatoloni.
Quindi siamo saliti su un trenino che ci ha fatto attraversare la parte degli studios
con le varie scenografie: villaggi western, cittadine…..
Ad un certo punto siamo entrati in un tunnel ed un immenso King King
ha cominciato a lottare con dei coccodrilli.
Il trenino sobbalzava e sembrava stesse per ribaltarsi mentre King Kong ci si lanciava contro.
Più in là ci aspettava un terribile terremoto con vetture che volavano e metropolitana che si accartocciava,
poi un’inondazione che travolgeva tutto, un disastro aereo con morti, valigie e poltroncine sparse qua e là



Ogni tanto un cartello indicava che si stava filmando una scena e ci si fermava.



A fine giro abbiamo cominciato a visitare gli stand.
Per primo Jurassic Park con i dinosauri che ti sputavano l’acqua
(l’acqua in queste attrazioni non manca mai)




Abbiamo fatto una specie di montagna russa abbastanza piacevole.
Poi abbiamo visto Shrek in 4 D.
Semplicemente fantastico.
Le poltroncine si muovevano come se fossimo dentro la scena
e c’era una simpatica Trilly che ci spargeva a livello di naso la sua polvere magica.
Altro spettacolo gradevole quello degli animali attori e poi spettacolare Word Water
dove abbiamo assistito con attori veri ad alcune scene di questo film spettacolare.
Noi eravamo in prima fila e l’acqua non ci è stata fatta mancare.
Fra le altre cose spettacolari un aereo che si inabissava davanti ai nostri occhi.
Gli attori erano bravissimi e le scene molto pericolose visto gli spazi ristretti.
Siamo stati tutto il giorno agli studios (entrata 75$) e poi siamo tornati in albergo.
Ultima notte e poi ritorno in Italia.
Pur essendo a due passi dall’aeroporto ed essendo fissata la partenza alle ore 15,30 circa,
dovevamo essere all’aeroporto circa 4 ore prima (boh!).
Siamo partiti con lo shattles dell’albergo verso le 11,30 ed abbiamo fatto il cheek in per toglierci il pensiero.
Pensavamo non ci fossero problemi visto che andavamo via e invece no.
Ci hanno fatto togliere le giacche e le scarpe.
Anche a quelli che avevano sandali e piedi nudi per passarli nella macchinetta.
Vuoi vedere che ci portavamo un po’ di preziosa “terra” statunitense?
Poi, finalmente in aereo e dopo le fatidiche 12 ore siamo atterrati a Roma.
Partiti alle 15,30 ora di Los Angeles del 30/9, siamo atterrati il giorno 1/10 a Roma alle ore 12,25.
Per fortuna degli addetti dell’Alitalia aspettavano quelli che avevano la coincidenza
perché il nostro aereo per Palermo partiva alle 12,45!!!!!
Mentre all’andata abbiamo “guadagnato” 9 ore, al ritorno ne abbiamo “perse” 9.
Peccato che gli aerei Alitalia siano scomodissimi.
Praticamente non c’era posto per mettere le gambe.
L’autobus che abbiamo usato per il viaggio aveva spazi più grandi.
Due delle mie amiche finalmente hanno potuto usare i loro telefoni.
Perché?
Perché negli Usa, il telefonino deve avere 3 bande e loro ne avevano “solo” due.
Per fortuna il mio ne aveva tre e sebbene abbia trovato enormi difficoltà a telefonare
per mancanza di campo sono riuscita a tenermi in contatto con i miei
Naturalmente per la guida la colpa era delle agenzie italiane
che non ci avevano avvisato contrariamente a quelle statunitensi che "imboccano" i loro clienti.
Volete ridere?
Di 4 che eravamo solo due avevamo il telefono funzionante ma non ci potevamo chiamare
perché il numero di telefono dell’altra amica era uguale a un numero statunitense
per cui ogni volta che le telefonavo……mi rispondeva una signora americana.
A proposito. Se siete fumatori scordatevi le sigarette.
Negli Usa praticamente non si può fumare da nessuna parte, neanche sul balconcino.
Dopo la nuova legge pare che il 90% degli americani non fumi più.
E non fate i furbi!!!! Rischiate grosso.
Che non vi venga in mente di fumare nella stanza dell’albergo
Finireste con il trovarvi…bagnati come pulcini in quanto il fumo azionerebbe
il dispositivo antincendio che c’è sul soffitto e in più
indovinate?
Ebbene si 300$ di multa.
A proposito, sapete cosa mi sono ritrovata nella valigia?
Tre pietruzze di colore rosso. Ma come ci saranno finite?
Vi siete divertiti?
Io si.

I video del viaggio li trovate qui