Privacy Policy Primavera_Van_gogh1

Se non senti la musica attiva il



Quanti pittori hanno rappresentato la primavera?
Veramente tanti!
Ma, fra tutti, quelli che mi affascinano
sono i pittori dell'impressionismo francese.
Impressionismo!
Già la parola stessa ci dice tutto.
Ci parla di sentimenti, di sensazioni, di colori, di....plain air.
E sì, perché la novità dell'impressionismo è proprio questa!
Gli artisti lasciano le stanze dei loro laboratori,
impregnate di colori e,
in virtù dei nuovi colori sintetici che non si seccano al sole,
vanno ...all'aria aperta.
Possono finalmente godere del calore del sole,
dei profumi della natura che si ridesta, del caldo vento primaverile,
del cinguettio degli uccelli.....
E chi più di tutti ha rappresentato la natura
in tutto il suo splendore se non...



Artista dl grande genio,
ma incompreso dai più del suo tempo,
ha dipinto circa 900 opere nei momenti di lucidità
fra gli attacchi del male che lo portò alla morte



Nacque a Groot Zundert, nei pressi dell'Aia, in Olanda, nel 1853.
Suo padre era un predicatore protestante
che non gli dimostrò mai l'affetto di cui aveva bisogno.



La sua infanzia fu piuttosto solitaria, rallegrata solo
dalla presenza del fratello Teo che, per tutta la vita,
gli restò vicino e fu per lui più un padre che un fratello.
Maturò presto la decisione di diventare un predicatore come il padre.
Nel gennaio del 1879, si trasferì
nel centro minerario di Wasmes,
vivendo in una baracca ed emulando la vita della povera gente del luogo.
Il suo zelo però non fu compreso e l'incarico non gli fu rinnovato.
Vincent, però, non si lasciò abbattere e continuò la sua opera
al servizio dei più poveri trasferendosi nel vicino paese di Cuesmes
facendo il minatore.
Ma questa vita finì per aggravare il suo già instabile equilibrio mentale
e il fratello Teo riuscì a convincerlo a lasciare il posto
e a trasferirsi a a Bruxelles.



Il desiderio di conoscere il Mezzogiorno francese,
«dove c'è più colore, più sole»,
con la sua luce e i suoi colori, lo portò a trasferirsi ad Arles
dove dopo qualche tempo trovò una casa,
la famosa "Casa Gialla" dove trascorse mesi di grande solitudine
ma anche di serenità



Nella Casa Gialla lo raggiunse Gauguin;
ma la convivenza fra i due si dimostrò subito impossibile
e, Gauguin, dopo un violento attacco di follia di Vincent,
abbandonò Arles.
La frequenza crescente degli attacchi lo indusse, con l'aiuto di Theo,
a farsi ricoverare presso l'ospedale psichiatrico
di Saint Paul-de-Mausole a Saint-Rémy-de-Provence.
Ma, mentre il suo stato mentale di salute continuava a peggiorare,
la sua opera iniziava a ricevere riconoscimenti
presso la comunità artistica.



Ma la sua salute continuò a peggiorare finché il 29 luglio 1890,
si uccise con un colpo di pistola in un campo nei pressi di Auverse.
Il funerale ebbe luogo il giorno dopo,
e la sua bara fu ricoperta di dozzine di girasoli,
i fiori che amava tanto.