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Il viaggio
da Roma a Las Vegas



Io e le mie amiche, siamo partite da Roma il 18/9 alle 10
e siamo arrivate a Los Angeles alle 13,15
(12 ore di viaggio ma bisogna togliere 9 ore rispetto all’Italia per il fuso orario).
Arrivate in perfetto orario abbiamo fatto 2 ore di coda per passare la dogana.
Malgrado il passaporto digitale, ci hanno ripreso le impronte e fotografato la retina.
Altra coda per dichiarare se avevamo cibo con noi.
Finalmente alle ore 16, stremati, siamo arrivati
all’Hotel Hilton.
Abbiamo conosciuto la guida, una vecchia di 83 anni che non ha fatto altro
che denigrare l’Italia ed osannare gli Stati Uniti
(pur essendo italiana ma stabilitasi negli USA da molti anni).
Molti hanno avuto il primo intoppo già col telefono.
Bisognava avere le tre bande, altrimenti non funzionava.
Noi eravamo in 4 ma di telefoni funzionanti ne avevamo due
di cui uno era il mio (per fortuna).
Non abbiamo avuto la forza di andare a cenare e,
visto che l’indomani dovevamo partire presto, siamo andati a dormire.

19/9
Partiti alle ore 7,30, abbiamo attraversato il deserto californiano
in una zona dove si coltivano datteri e cotone,
poi il deserto dell’Arizona dove abbiamo visto i primi cactus a candelabro,
i Sequaro che tutti abbiamo visto nei film western.
Questo cactus forma i famosi bracci
per difendersi dal vento quando diventa troppo alto.
Sono degli enormi serbatoi d’acqua che costeggiano tutta l'Highway 40.
In questo deserto si formano dei vortici di sabbia molto forti
che se vicini alla strada possono anche far sbandare i bus.
Il diavolo di sabbia, come viene chiamato,
è una vera e propria tromba d'aria in miniatura,
che si sviluppa anche quando in cielo non vi è nemmeno una nuvola.
La durata di questo particolare e frequente fenomeno
può andare da meno di 30 secondi fino a 20-30 minuti.
Durante il percorso si incontrano numerose pale eoliche.
Siamo poi arrivati nel pomeriggio sul tardi a
Poenix che è la principale e più popolosa città dello Stato dell'Arizona.
Situata al centro della Valley of the Sun, la valle del Sole,
fu fondata nel 1868 dal pioniere ed esploratore Jack Swilling
sulle rive del Salt River oggi prosciugato.
Ci sono numerosi laghetti e corsi d’acqua creati artificialmente
deviando il fiume Colorado che abbelliscono la città
e le permettono un adeguato approvvigionamento d’acqua.



In questa zona abbiamo visto i primi fichi d’India che, contrariamente ai nostri,
sono molto bassi e le pale sono di colore violaceo



Abbiamo pernottato nella cittadina di Scottdale
Al Marriott Inn Resort



Abbiamo cenato in un ristorante country
dove c’era un’ orchestrina che suonava.



L’arredamento era tutto in legno,
tipicamente western

20/9
Di buon mattino siamo partiti alla volta del Gran Canyon.
Lo scenario era abbastanza desolato.
Poche case, nessun albero o fiore, molte roulotte dove abitava della gente.
La guida diceva che l’Arizona è uno stato ricco
ma quello che si vedeva intorno diceva tutt’altro.
Diceva che la gente faticava ma con pochi risultati.
Ampie zone erano lottizzate e in vendita.
Nessun cane e nessun gatto.
Finalmente siamo arrivati nella cosiddetta Valle Verde.
Finalmente uno scenario diverso!
Siamo arrivati al cosiddetto Castello di Montezuma
che non ha niente a che vedere con Montezuma.
Si tratta infatti di una costruzione indiana
costruita dall’antica tribù dei Sinaquas nel 1300.
I Sinaqua erano audaci costruttori che hanno costruito,
incassate nelle pareti calcaree di Beaver Creek,
queste abitazioni su 5 piani,in parte scavate nella roccia
e in parte costruite.
Vi si accedeva tramite una scala di corda che veniva poi issata.
Conteneva circa 20 stanze ed era,evidentemente un luogo di difesa.





Continuando abbiamo visitato il Creeck Canyon e la cittadina di SEDONA
che si dice sia il luogo più ricco di energia positiva del pianeta.
Nota nel mondo per la bellezza delle sue rocce rosse,
la comunità di Sedona è situata nel cuore dell'Arizona centrale,
200 km a nord di Phoenix e 50 km a sud di Flagstaff.
Posta ad una altezza sul mare di 1500 metri è uno dei posti
più straordinari e carichi di energia di tutto il mondo.
Le tribù originarie indiane hanno sempre attribuito un potere unico,
anche di guarigione, a queste terre.
Sui vortex, particolari punti dove si concentra l’energia,
accendevano i falò di purificazione e celebravano i loro riti.
Vi sono 4 vortici e chi passa una notte in uno di questi con lo sciamano,
ne ritorna completamente rigenerato.
La cittadina prende il nome dalla moglie di colui che scoprì questo posto.
Le case sono tutte ad un piano e sono rigorosamente
del colore della terra rossa del canyon.



Vi si trovano 28 grandi blocchi monolitici di roccia rossa
di cui il più importante è la Roccia della Campana.
Tutti questi Canyon sono stati scavati dal fiume Colorado
in più di 5 milioni di anni di erosione.
Ce ne sono tanti ma il più spettacolare è senz’altro
il GRAN CANYON.
Le sue dimensioni sono immense:
l lungo 446 km, largo 29 chilometri e profondo 1,6 km.



La sua immensità lascia senz’altro senza fiato.
Sembra incredibile che la natura abbia potuto formare tante “costruzioni” fantastiche,
una diversa dall’altra.
Affacciandosi sul baratro ci si sente smarriti
e ci si accorge di essere un infinitesima parte di tutto quanto è stato creato.
C’era un simpatico scoiattolino che mi sono guardata bene dal toccare
per non incorrere nelle ire della guida,
soprannominata la signorina Rottermeier.
Gli americani pensano che siano portatori di peste bubbonica
e toccarli o essere morso avrebbe significato …andare in ospedale per i controlli.



Abbiamo pernottato un un albergo nelle vicinanze.

21/9
Molti di noi hanno fatto una gita con un piccolo piper
che ha sorvolato in lungo e in largo il G.C.



Una escursione di 4 ore durante la quale nel silenzio più assoluto
abbiamo sorvolato il canyon per fermarci in un piccolo aeroporto
dove ci aspettava una jeep guidata da un indiano
per la visita alla Monument Valley
dagli scenari spettacolari.



La jeep traballava sul sentiero sconnesso e la sabbia penetrava in tutti i pori,
ma è stato fantastico.
Ci siamo fermati in uno spiazzale dove alcuni indiani
improvvisano un mercatino con i gioielli
in argento e turchese che loro stessi fabbricano.
Secondo la guida gli indiani sono tutti ricchi
e tutto quello che vediamo in tv e leggiamo sui giornali
su cosa succede negli States sono “menzogne e falsità”.
Sicuramente ci saranno degli indiani che hanno fatto fortuna,
come quello che possiede uno dei più importanti casino,



ma quelli che abbiamo visto non mi sono sembrati per niente ricchi,
segnati si, rassegnati pure ma non sicuramente ricchi.
E’ qui che abbiamo visto gli unici cani liberi
Poi abbiamo ripreso il piper ed abbiamo attraversato il LAGO POWELL,
un lago artificiale formato convogliando le acque del Colorado nel canyon.
E’ stato creato dalla Glen Canyon Dam "Diga di Glen Canyon" nel 1964
ed è uno dei più grandi bacini idrici dell'America del Nord.
Per darvi un'idea delle sue dimensioni, pensate che l'insieme dei litorali del lago
misura più dell'intera costa statunitense dell'Oceano Pacifico.
Il lago è ricco di vari tipi di pesce persico, trota, pesce gatto, luccio del nord ed altri.
Il suo colore è di un azzurro intenso e ha una forma a serpentina
in quanto le acque hanno riempito gli anfratti della roccia.
Il suo nome è dovuto ad un eroe della Guerra di Indipendenza.



In pochi anni è diventato molto rinomato ed è meta di molti turisti.
Il suo porticciolo e pieno di centinaia di motoscafi
che si vedono sfrecciare nelle sue limpide acque.
Il piper ci ha poi lasciati nel piccolo aeroporto di Page
da cui siamo partiti per l’albergo.

22/9
Ripartiti siamo arrivati nello Utah la terra dei Navajo e dei Mormoni.
Da queste parti sono stati girati diversi film western.
Le rovine degli insediamenti degli indiani Anabasi
sono ancora visibili sui fianchi dei rilievi.
Ma qui gli indiani ancora esistono. Sono i Navajo
che vivono in riserve a loro assegnate.
I Mormoni giunsero nello Utah
in seguito ad uno spostamento in massa
dagli Stati dell'est verso l'ovest.
Oggi, circa il settanta per cento della popolazione appartiene
alla Church of Crist of Latter-Day Saints conosciuta in Italia
come la"Chiesa di Cristo dei Santi dell'Ultimo Giorno".
I Mormoni sono molto conservatori e la loro educazione è molto rigida.
E' vietato l'uso di alcool e la visione di film con nudi.
Il loro libro sacro è molto simile alla Bibbia.
Siamo poi arrivati a Kanab chiamata dagli abitanti del posto
"La piccola Hollywood"in quanto nel tempo
è stata luogo di riprese di diversi film e serie televisive western.
Abbiamo mangiato in un ristorante gestito da cow boy
con tanto di pistoloni, nei famosi piatti in alluminio dei pionieri.
In questo ristorante c’era ricostruito un villaggio western
ed alcuni turisti sono stati scelti per interpretare una scena western.





Siamo poi saliti a Bryce Canyon, a 2400 metri di altezza, che,
nonostante il nome, non è propriamente un canyon ma un enorme anfiteatro
originatosi dall'erosione.
Il Bryce Canyon è celebre per i caratteristici pinnacoli, gli hoodoos,
prodotti dall'erosione delle rocce sedimentarie fluviali e lacustri,
erosione dovuta all'azione di acque, vento e ghiaccio.
Le rocce hanno un'intensa colorazione che varia dal rosso, all'arancio al bianco.
Fu chiamato così grazie a Ebenezer Bryce che si insediò in questa area nel 1875.



Poi abbiamo visitato il Red Canyon e lo Zial Park.
Cuore del parco è il canyon di Zion, una gola lunga 24 km e profonda 800 m,
scavata dal Virgin River.
Il nome Zion adottato ufficialmente nel 1918,
viene fatto risalire a Isaac Behunin, uno dei primi coloni mormoni
insediatisi nel canyon nel 1863,
il quale riteneva di aver trovato in quel luogo la Sion
descritta dal profeta Isaia nella Bibbia.
La sua storia geologica iniziò 260 milioni di anni fa.
l parco è l'area dello Utah con la maggior varietà di piante,
da cactus e piante erbacee tipiche delle aree desertiche,
ad arbusti e piante ad alto fusto.
Vietato raccogliere le pigne: 300$ di multa
La strada che conduce al parco e che attraversa tutta Springdale
è dello stesso color rossastro delle rocce adiacenti.



Qui è stato fatto scavare sul Virgin River da Roosevelt un tunnel,
lo Zion-Mount Carmel Tunnel di 1,8 km che ha sei grandi finestre
tagliate sul massiccio di arenaria.
Lo scopo è stato quello di creare un accesso diretto al Bryce Canyon<
e Grand Canyon dallo Zion National Park.
E’ stato scavato negli anni ’30 durante la recessione
per impiegare le migliaia di disoccupati.



Abbiamo poi visitato l’Altipiano della Scacchiera così chiamato
perché i vari strati rocciosi sembrano formare una scacchiera.



Rientrati in Arizona siamo poi passati nel Nevada
che in spagnolo significa innevato
ed infatti la Sierra Nevada che lo attraversa per circa 640 km,
è sempre coperta di neve.
Il soprannome dello stato è "The Silver State" (Lo stato d'argento)
e il suo motto è "All for our Country" (Tutto per il nostro paese).
La canzone dello stato è "Home Means Nevada" di Bertha Raffetto.
Le montagne sono ricche di boschi di sequoie giganti.
Nel 1848 i coloni trovato l'oro nella pedemontana occidentale,
diedero il via alla grande corsa all'oro del 1849.
Per rispondere alla Grande depressione dei primi anni trenta,
il Nevada legalizzò il gioco d'azzardo il 17 marzo 1931,
con lo scopo di stimolare la crescita economica.
Una delle città più famose per essere la capitale del divertimento,
dello shopping e del gioco d'azzardo è LAS VEGAS
Dove siamo arrivati nel pomeriggio e dove ci siamo fermati quasi 2 giorni.

22-23/9
Las Vegas è una città incredibile, inimmaginabile.
Tutto è mastodontico e curato nei particolari.
Malgrado le migliaia di persone in giro per gli alberghi,
tutto non solo è pulito ma è lustrato fino all’inverosimile.
Le toilette, pulitissime a qualunque ora del giorno e della notte (che si identificano),
sono sempre fornite di carta igienica, sapone e salviette per le mani.
Abbiamo dovuto fare uno studio accelerato su rubinetti e sciacquoni.
Tutti diversi e ogni volta farli funzionare era l’equivalente di una roulette russa.
In realtà non si chiamano toilette come nel resto del mondo
ma restore rooms; se cerchi una toilette….te la puoi fare addosso.
Unica lingua negli States, l’inglese.
Se non lo conosci…sei fritto.
Puoi farti capire solo dai camerieri sudamericani
che vedi muoversi, senza mai fermarsi, come automi, a qualunque età. <
Al ristorante del Luxor, dove abbiamo alloggiato,
c’era una donna messicana non molto giovane che correva per i tavoli come una trottola,
senza mai fermarsi, col viso segnato dalla fatica.
Mi ha fatto molta pena. le ho sorriso e il suo volto si è come illuminato.
Avremmo voluto darle la mancia ma la guida ci aveva informato
che non avrebbe potuto prenderla.
In America le mance costituiscono la parte più cospicua
dello stipendio di questi lavoratori.
E sulle mance, che non sono individuali, devono pagare anche le tasse.
Anche per la famosa guida era prescritta la mancia obbligatoria <
di 100$ a coppia ma dato il suo comportamento,
tutti le abbiamo dato molto meno.
Abbiamo aumentato, invece, la “mancia” all’autista,
un uomo non più giovane, molto grasso
che si trascinava a stento sulle gambe sottilissime.
A questo proposito devo dire che abbiamo notato moltissime persone
non grasse ma grassissime, l’equivalente di due Budda messi insieme.
Figuratevi che io mi sentivo quasi….anoressica.
Alcune, la maggior parte giovani, erano talmente grasse
da non riuscire a camminare e utilizzavano una carrozzella a motore.
Las Vegas è come un unico grande albergo.
Addirittura si può passare, in alcuni casi, da uno all’altro.
Il Luxor, ad esempio, tutto stile Antico Egitto,
con anche i bagni in stile ed i geroglifici sulle pareti degli ascensori,



era collegato con l’Excalibur, una specie di castello Disney



e con il Mandaley Bay, ricostruzione di un pezzo di oceano con tanto di onde e sabbia



In questo albergo c’è un Acquario con molti pesci anche rari.





Sono degli alberghi così grandi da avere anche più di 5000 camere
e 12.000 dipendenti.
La sera abbiamo fatto un giro per i più importanti alberghi,
dal Venezian, al Caesar, al Bellagio.
Il Venezian è una riproduzione perfetta della nostra Venezia
con tanto di duomo, calle, ponti, canal grande e gondola
con gondoliere che canta in italiano.
Secondo la guida è meglio della Venezia originale
perché in quella originale le camere sono piccole, i prezzi cari e c’è odore di muffa……
Potete immaginare la reazione dei veneziani che erano con noi….

.

Il Caesar è una riproduzione dell’antica Roma.
E’ così grande che il giorno dopo, ritornateci da sole non siamo riuscite a trovare
il posto della sera precedente con tanto di cielo che cambiava colore
a rappresentare il tramonto e l’alba.
In tutti gli alberghi il cielo è dipinto e sembra vero.
Penso possa contenere al suo interno due o addirittura tre dei nostri paesi.
Il dispendio di soldi si tocca con mano,
tutto preziosissimo, marmi di Carrara ad iosa.
Ovviamente ci sono negozi dappertutto e per andare
da un salone all’altro si passa per i Casino.





Il rumore è assordante e si perde la nozione del tempo.
Il Bellagio riproduce la bellissima cittadina sul lago di Como.
Per me è un po’ pacchiano ma i pavimenti sono spettacolari,
fatti in mosaico di marmo colorato.
Per la loro realizzazione sono stati fatti venire 1000 mosaicisti italiani
con le loro famiglie per 1 anno.
Davanti all’albergo, ogni ora circa c’è lo spettacolo delle fontane.
Si tratta di uno spettacolo gratuito
che sposa magistralmente acqua, musica e luci.
L'ambiziosa, sofisticata e divertente coreografia dei giochi d'acqua
che sembrano ballare al ritmo della musica, ammalia lo spettatore.
Ogni spettacolo immerge nell'ascolto di un concerto di musica d'opera,
musica classica o dei successi di Broadway.





Poi di fronte al Paris, abbiamo assistito ad uno spettacolo che rappresentava
un’eruzione con tanto di emissione di fuoco, sabbia ed acqua.<
Siamo poi andati in una galleria dove abbiamo assistito
ad un pezzo dello spettacolo dei Quenn, in diretta.
Anzi qualcuno si è pure fatto la foto con uno dei cantanti.
E’ stato molto emozionante vedere sul soffitto della galleria lo spettacolo di luci.



Il giorno dopo eravamo liberi e siamo andati a visitare il Wynn in stile cinese
con cascate e laghetti



Qui abbiamo mangiato….. un pezzo di pizza.
Pizza in America? Ebbene si!
Né gli hot dog,né i vari panini erano di nostro gusto.
L’alternativa era….pizza o insalata.
Buone le mozzarelle che vengono prodotte direttamente in America.
Un signore infatti ha fatto venire dall’India dei bufali ed ha dato inizio
alla produzione di mozzarella.
Per la nostra guida non c’è differenza fra bufalo e bisonte
(e invece c’è, eccome) e diceva che gli americani
chiamano i bufali indifferentemente,bufali o bisonti. Boh!
Devo dire che la pizza era abbastanza buona
e abbiamo pagato con le bibite 12$ ciascuna.
Col taxi siamo poi andati al Paris (impossibile andare a piedi)
in perfetto stile francese con tanto di Torre Eiffel appena dimezzata.



.

Vi siamo salite sopra ed abbiamo ammirato il panorama.
Al New York non siamo potute andare per mancanza di tempo
ma lo abbiamo visto da fuori con tanto di Statua della Libertà.






 

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